Responsabilità sociale e ambientale, innovazione tecnologica, efficienza energetica e sviluppo: tra i progetti operativi che migliorano i servizi ai cittadini raccolti tra le aziende di acqua, energia, ambiente, anche SMART.MET di Viveracqua, il progetto di innovazione tecnologica per la telelettura dei contatori dell’acquedotto.
Roma 20.06.2017
È stato presentato oggi a Roma, presso la Sala del Tempio di Adriano, “Utili all’Italia”, il primo censimento delle migliori pratiche nei Servizi Pubblici realizzato da Utilitalia, la federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali.
“Utili all’Italia” è il primo database gratuito, pubblicato sul web e aggiornato costantemente, destinato a diventare un punto di riferimento per le amministrazioni locali, per la politica e per gli esperti di acqua energia e rifiuti (e di tutte le tecnologie ad essi collegati) chiamati a fare scelte e progetti per lo sviluppo del territorio.
La tutela dell’acqua e risparmio idrico, l’abbattimento degli inquinanti da riscaldamento e lo sviluppo della mobilità sostenibile, la digitalizzazione dei servizi e l’esigenza di ridurre i rifiuti: queste sfide hanno coinvolto e coinvolgono sempre più i gestori dei servizi pubblici e ora, per la prima volta, il database “Utili all’Italia” rende visibili questi progetti. Un vero e proprio compendio delle esperienze più avanzate che stanno disegnando le città del futuro: 274 progetti operativi raccontati da 134 aziende che dimostrano come responsabilità sociale e ambientale (90 progetti), innovazione tecnologica (83), efficienza energetica (52) e processi di sviluppo aziendale (49) stiano cambiando in meglio servizi che sono alla base della qualità della vita di ogni cittadino.
UTILI ALL’ITALIA non è una classifica, ma un database con una mappa dei migliori progetti realizzati negli ultimi tre anni dalle aziende più vicine ai cittadini. Progetti potenzialmente replicabili in altre parti del territorio, colmando differenze spesso esistenti tra i cittadini di aree diverse.
Dalle buone pratiche relative all’innovazione tecnologica emerge l’impegno delle aziende sul tema della digitalizzazione e del miglioramento dei servizi ai cittadini: sistemi di geolocalizzazione degli interventi, telecontrollo delle reti, gestione delle risorse e reportistica avanzata, tecnologie satellitari per la ricerca di perdite idriche dalle condotte, mappatura delle reti sotterranee, fino all’utilizzo delle fognature per il passaggio della fibra ottica, sistemi di tracciabilità dei rifiuti, interramento dei cassonetti e valorizzazione dei fanghi di depurazione.
In un contesto di sempre maggiore attenzione e compromissione delle risorse idriche, il tema della misura delle quantità d’acqua prelevate, scambiate, perse ed erogate dai sistemi acquedottistici si sta rivelando cruciale, sia sotto il profilo della tutela della risorsa, sia sotto il profilo gestionale e della programmazione degli interventi di rinnovamento delle infrastrutture.
Si colloca in quest’area SMART.MET, progetto di innovazione tecnologica per la telelettura dei contatori dell’acquedotto finanziato dall’Unione Europea, mediante il quale Viveracqua, il consorzio dei gestori idrici del Veneto, insieme ad altri dodici partner, si propone di stimolare lo sviluppo di nuove tecnologie di smart metering (sistemi innovativi per la telelettura e telegestione dei contatori dell’acqua) nel servizio idrico.
L’utilizzo di dati di misura sempre più accurati può portare molteplici benefici: lettura automatica dei contatori domestici, migliore misura dell’efficienza e delle prestazioni, miglioramento del servizio, valutazioni in tempo reale per l’individuazione delle perdite e per la definizione del bilancio idricocomplessivo, identificazione più immediata delle anomalie ed in sostanza riduzione dei costi operativi. Ne sono convinti i gestori idrici che si confrontano periodicamente all’interno dell’associazione dei gestori pubblici europei (APE – Aqua Publica Europea), tra cui i gestori veneti, riuniti nel consorzio Viveracqua.
Ad oggi però gli ostacoli che impediscono un’adozione sistematica di sistemi di misura più avanzati sono numerosi: ci sono problemi tecnologici non risolti, non esistono standard europei comuni, né piattaforme tecnologiche aperte su cui contare, i costi sono molto alti e allo stato attuale genererebbero ricadute negative sulle tariffe pagate dagli utenti finali.
Viveracqua, con un gruppo di altri 6 gestori pubblici del servizio idrico in Europa, ha pensato di affrontare questo tema cruciale cogliendo le opportunità di finanziamento offerte dal bando Horizon 2020, all’interno del programma quadro per la ricerca e l’innovazione dell’Unione Europea, e prevedendo l’utilizzo sperimentale di uno strumento molto innovativo di interazione con il mercato dei produttori: l’appalto pre-commerciale (pre-commercial procurement). Il progetto è l’unico che in tutta Europa ha ottenuto la valutazione positiva e la relativa assegnazione del contributo, in quanto ritenuto dalla Commissione Europea estremamente importante, anche in quanto le ricadute potranno andranno a beneficio di tutti i cittadini europei.
Questo strumento dovrebbe consentire ai gestori di esporre al mercato le proprie esigenze operative e prestazionali e ai potenziali fornitori interessati di generare soluzioni e tecnologie innovative, da sviluppare come prototipi e testare sul campo.
Il consorzio Viveracqua ha nel progetto il ruolo di “lead procurer”, ovvero coordinatore della procedura dell’appalto pre commerciale, i gestori idrici del Veneto saranno dunque in prima linea nella sperimentazione.
I gestori pubblici del servizio idrico in Europa, partner del progetto sono: Viveracqua (IT), Promedio (SP), Eau de Paris (FR), SDEA (FR), CILE (BE), Vizmuvek (HU), Hydrobru (BE).
La durata prevista del progetto è di 4 anni. In questi giorni è stato pubblicato su SIMAP (bandi pubblici in UE) l’avviso di avvio del progetto SMART.MET con l’invito agli operatori di mercato ad un prossimo convegno.
Viveracqua è un progetto di collaborazione e integrazione stabile tra i gestori del servizio idrico del Veneto. È una società consortile che raggruppa 14 realtà pubbliche in house in rappresentanza di 530 Comuni di tutte le province venete, con un fatturato complessivo 2015 pari a 680 mln di euro e che servono un’utenza superiore ai 4,2 milioni di abitanti. Tutti i gestori fanno parte di Utilitalia.
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