Primo Bilancio di sostenibilità per Viveracqua, il consorzio che riunisce le 12 aziende idriche pubbliche di Veneto e Friuli Venezia-Giulia: una fotografia che rende trasparente l’impegno quotidiano dei gestori, attori principali nella missione di garantire sostenibilità e rispetto dell’ambiente, dalla fase di prelievo della risorsa idrica fino alla depurazione.
Dal 2014 al 2019, i 12 gestori hanno investito oltre un miliardo di euro, con l’attivazione di circa 5.200 cantieri, per migliorare la qualità dell’acqua distribuita, ridurre le perdite e ottimizzare le prestazioni ambientali dei depuratori. I 187 milioni di euro investiti nell’anno preso in esame dal Bilancio di sostenibilità sono infatti uno standard per le aziende di Viveracqua, che concretizzano così l’impegno per rendere l’intero sistema idrico sempre più resiliente ai cambiamenti climatici e rispondere alle sfide poste dagli inquinanti di nuova generazione.
“La sostenibilità è nel DNA dei gestori idrici pubblici di Viveracqua” afferma Monica Manto, presidente di Viveracqua. “Oggi ci troviamo a fare i conti con problematiche come i cambiamenti climatici, con eventi estremi come la tempesta Vaia o le prolungate siccità, ma anche con il tema dei nuovi inquinanti, a cominciare dalle ormai note sostanze perfluoroalchiliche. Gli investimenti che realizziamo ogni anno sono la premessa indispensabile per la sostenibilità ambientale, per far sì che i nostri territori siano sempre più pronti a fronteggiare le nuove emergenze, tutelando un patrimonio che è di tutti e che dobbiamo preservare e migliorare, per consegnarlo alle generazioni future”.
Sostenibilità significa anche tutela della sicurezza dei lavoratori: con questo impegno, i gestori idrici di Viveracqua hanno riattivato, a partire dalla seconda metà di aprile, cantieri per un valore complessivo di oltre 194 milioni di euro, in totale 196 opere per investimenti sulle reti e sugli impianti, a cui si aggiungono oltre 100 milioni di euro per nuove gare e appalti in acquisti, lavori e forniture varie. Il tutto operando esclusivamente con fornitori che sono in grado di garantire sicurezza e piani anti-contagio allineati alle prescrizioni in vigore (DPCM del 22 marzo 2020 e il Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid–19 nei cantieri edili del Ministero Infrastrutture e Trasporti, del 19 marzo 2020).
Tra gli interventi più rilevanti messi in campo dai gestori veneti nell’ambito dell’idrico c’è sicuramente il progetto, con la regia della Regione Veneto, per la definitiva risoluzione dell’emergenza PFAS (sostanze perfluoroalchiliche), i cui primi cantieri sono già in avvio, che prevede dieci nuove estensioni di rete, per 230 km di nuova rete idrica e un investimento complessivo di 226 milioni di euro.
Ma è anche nella depurazione che le 12 aziende idriche dimostrano quanto gli investimenti siano fondamentali per dare concretezza alla sostenibilità: razionalizzare i depuratori, ottimizzarli chiudendo i piccoli impianti e convogliando i reflui verso quelli più grandi, moderni e funzionali, è infatti un grande passo avanti verso una migliore tutela ambientale. Tra i tanti interventi realizzati, il potenziamento dell’impianto di depurazione di Grisignano di Zocco (VI), la realizzazione dell’impianto di depurazione di Bonferraro (VR), l’intervento straordinario all’impianto di depurazione di Fusina (VE) e il potenziamento dell’impianto di depurazione di Sant’Apollinare a Rovigo.
Questi importanti investimenti a garanzia della sostenibilità necessitano di risorse e anche in questo i 12 gestori si sono dimostrati all’avanguardia: grazie alla sinergia creata con il progetto Viveracqua Hydrobond, prima operazione di questo tipo in Italia e in Europa, divenuta un vero caso studio, è stato possibile accedere ai finanziamenti della Banca Europea degli investimenti, per circa 227 milioni di euro. Risorse che hanno permesso di far partire circa 1100 interventi per nuove opere nelle province di Padova, Vicenza, Venezia, Rovigo, Verona, Treviso e Belluno. “Dopo la seconda operazione – commenta Monica Manto – nel 2020 prevediamo la terza emissione Viveracqua Hydrobond, per un importo complessivo di 200 milioni di euro, che consentirà di realizzare nei prossimi quattro anni opere per circa 650 milioni di euro”.
I cantieri attivati dai 12 gestori di Viveracqua hanno portato, come illustra il Bilancio di Sostenibilità, anche a importanti ricadute economiche e occupazionali sul territorio: circa 12.000 i posti di lavoro equivalenti creati nel periodo 2014-2019 come conseguenze dirette degli investimenti effettuati. A beneficio dei territori anche gli acquisti sostenuti per la realizzazione degli interventi: nel 2018 le aziende hanno acquistato lavori, servizi e forniture per un valore totale di 396 milioni di euro, di cui 225 milioni nel territorio di Viveracqua.
Gestori virtuosi anche nei consumi energetici, che si attestano sensibilmente al di sotto della media nazionale: 0,38 i kWh spesi per ogni metro cubo di acqua prelevata, a fronte del dato italiano di 0,49 kWh/mc. Forte anche l’impegno per utilizzare energia verde, da impianti di cogenerazione, pannelli fotovoltaici, micro impianti idroelettrici: le fonti rinnovabili coprono il 32% dei consumi energetici totali. A chiudere il cerchio della sostenibilità, il recupero dei fanghi provenienti dalla depurazione: delle 247 mila tonnellate prodotte annualmente, il 78,9% viene recuperato e riutilizzato tramite recupero energetico o compostaggio.
Ricadute positive che il Bilancio di Sostenibilità misura con un dato, quello del valore aggiunto creato da Viveracqua, pari a quasi 359 milioni di euro nel solo 2018. Si tratta della misurazione della capacità delle aziende di generare ricchezza da distribuire ai principali stakeholder.
3.800 impianti di acquedotto, 619 depuratori, oltre 46.000 km di rete idrica e più di 21.000 km di condotte fognarie: sono alcuni dati della gestione delle 12 aziende di Viveracqua, che servono un bacino di 4,8 milioni di utenti. 360.270.080 i metri cubi di acqua all’anno, 473.697.717 i metri cubi di acque reflue trattate annualmente prima della reimmissione nell’ambiente.
Altissimo anche il livello di attenzione verso la qualità dell’acqua: ogni anno vengono effettuati oltre 150.000 controlli su 1 milione e 300.000 parametri, più di 400 analisi al giorno. Efficienza e innovazione sono garantite da ViveracquaLab, progetto che mette in rete laboratori e tecnici per mettere a fattore comune le migliori competenze e tecnologie a livello regionale.
Targato Viveracqua è anche uno dei primi Water Safety Plan (Piano per la sicurezza dell’acqua) in Italia, quello per il sistema acquedottistico di Lonigo (VI), sviluppato partendo dall’esperienza acquisita con la gestione dell’emergenza PFAS. I Water Safety Plan servono ad aumentare la tutela delle acque, dalla fonte al rubinetto: si analizzano tutti i potenziali pericoli in ogni segmento della filiera, attivando le necessarie misure di prevenzione dei rischi. I tecnici dei 12 gestori hanno già ricevuto specifica formazione e stanno lavorando per ultimare 200 Water Safety Plan entro il 2025.
Il consorzio è attivo anche nel campo Ricerca & Sviluppo: è infatti capofila del progetto europeo Smart-met da 4,3 milioni di euro, che consentirà di avere, nel 2021, contatori intelligenti del tutto innovativi frutto dell’unione delle migliori tecnologie attualmente esistenti sul mercato.
Nata nel 2011, attualmente fanno parte di Viveracqua Veritas, Acque Veronesi, Etra, Viacqua, acquevenete, Alto Trevigiano Servizi, Piave Servizi, Livenza Tagliamento Acque, Bim Gestione Servizi Pubblici, Azienda Gardesana Servizi, Acque del Chiampo e Medio Chiampo.
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