Viveracqua, la società consortile formata dalle aziende di gestione del servizio idrico integrato negli Ambiti Territoriali Ottimali di Verona e Vicenza, è diventata più grande. La realtà, che è stata costituita il 30 giugno scorso da Acque Veronesi S.c. a r.l. e Acque Vicentine S.p.A., da oggi ha come proprio socio anche Alto Vicentino Servizi S.p.A. Questa mattina, infatti, è stato siglato l’allargamento della società, che adesso è costituita per il 59,8 per cento da Acque Veronesi, per il 21,70 per cento da Acque Vicentine e per il 19,22 per cento da Alto Vicentino Servizi. Un passaggio che è stato tenuto a battesimo dal sindaco di Verona Flavio Tosi, dal sindaco di Torri di Quartesolo Diego Marchioro, presidente dell’Assemblea di coordinamento intercomunale di Acque Vicentine e Mario Dal Cero primo cittadino di Carrè e presidente dell’Assemblea di coordinamento intercomunale di Alto Vicentino Servizi. Da oggi, quindi, Viveracqua avrà come componenti della propria assemblea dei soci, l’organo che assume le decisioni più rilevanti, i presidenti delle tre aziende (Angelo Guzzo di Acque Vicentine, Walter Formenton di Alto Vicentino Servizi e Anna Leso di Acque Veronesi, che è anche presidente dell’assemblea stessa) e come membri del consiglio di amministrazione i rispettivi direttori generali (Francesco Berton di Acque Veronesi, Massimo Cornaviera di Alto Vicentino Servizi e Fabio Trolese di Acque vicentine, che riveste la carica di presidente). Tutti, comunque, senza percepire nessuna indennità di carica, visto che Viveracqua è sostanzialmente a costo zero. La società ha per oggetto l’istituzione di un’organizzazione comune fra i soci gestori del servizio idrico integrato. Viveracqua non ha scopo di lucro e, nell’ambito di quanto stabilito dall’art. 2602 del Codice Civile, ha per oggetto la prestazione e l’erogazione ai soci consorziati di servizi, attraverso un’organizzazione comune e con criteri mutualistici. La Società ha sede a Verona ed ha un capitale sociale iniziale di 25.000 euro. Quattro i contenuti principali del programma. La realizzazione di economie di scala, conseguente alla possibilità di avere una maggiore capacità d’acquisto ed alla razionalizzazione delle risorse attuali. Il miglioramento della qualità del servizio, che diverrà possibile grazie all’ottimizzazione dei rapporti con gli utenti. L’incremento della produttività, che sarà dovuto alla predisposizione di procedure finalizzate a garantire maggiore efficienza ed economicità. L’aumento della competitività, che avverrà sia con l’uso più diffuso delle innovazioni tecnologiche che con lo sviluppo di rapporti congiunti con le istituzioni. In particolare, e solo per citare alcuni dei suoi contenuti, il piano industriale prevede la creazione di una centrale di committenza unica che acquisterà forniture e servizi per le aziende partecipanti a Viveracqua, lo sviluppo di progetti di formazione congiunti, l’elaborazione di un progetto di finanza a sostegno dei piani di investimento delle aziende, la realizzazione di un’attività unica di ricerca e gestione dei fondi comunitari. Con l’ingresso di Alto Vicentino Servizi – che, nata nel dicembre del 2002 come gestore unico del servizio idrico integrato nei 38 Comuni facenti parte dell’area dell’Alto vicentino, ha la propria sede a Thiene ed opera su un territorio di 858 chilometri quadrati, servendo 121.000 utenti – Viveracqua è arrivata a coinvolgere tre aziende che operano su circa 140 Comuni con una popolazione residente di 1.400.000 persone e 545.000 utenze. “Con questo allargamento si è voluto dare un segnale importante, mettendo in rete esperienze che vengono realizzate in varie aree del Veneto”, spiega il presidente di Acque Veronesi Anna Leso, mentre il presidente di Acque Vicentine Angelo Guzzo ha sottolineato che “ViverAcqua è un modello che dovrebbe servire da esempio anche a realtà più grandi” e Walter Formenton, che presiede la nuova entrata Alto Vicentino Servizi, ha spiegato che “l’adesione è avvenuta ora solo perché si è atteso di capire cosa sarebbe avvenuto con il referendum sull’Acqua pubblica”. D’altro canto che anche nell’alto vicentino si ritenga che fare alleanze sia positivo l’ha confermato anche il sindaco di Carré Mario Dal Cero. Subito prima che il suo collega di Torri di Quartesolo definisse Viveracqua come “una realtà che merita di essere copiata”. “L’ingresso di Alto Vicentino Servizi nella società consortile – ha dichiarato il Sindaco di Verona Flavio Tosi – permetterà a Viveracqua di servire un terzo della popolazione del Veneto, con la possibilità grazie ai contatti che sono in corso con alcune realtà del padovano, trevigiano e vicentino, di arrivare a coprire a breve metà del territorio regionale. Un risultato davvero importante che consentirà di aumentare l’efficienza e la qualità dei servizi, a costo zero per i cittadini, dato che assemblea dei soci, consiglio d’amministrazione, uffici, strutture e dipendenti saranno condivisi e sarà utilizzato quanto già c’è. Questo modello di Società consortile, basato su un’economia di scala, ci permetterà inoltre di competere bene sul mercato attuale e futuro, specialmente nel caso si tornasse a parlare di liberalizzazione della gestione del sistema idrico territoriale”.
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